Nitecore EDC33, riflessioni personali
Inviato: 27/12/2023, 12:00
In attesa di recensioni qualificate, condivido le esperienze maturate in pochi giorni di prove, partendo dalla sintesi che abitualmente conclude un lavoro:
mi è piaciuta a metà.
Bella torcia, esteticamente elegante, materiali e finiture di livello.
Accorgimenti che la identificano con immediatezza sono la clip, il vistoso paracord lanyard, il lockout switch, la rotary protection cover.
Dimensioni, proporzioni e peso la rendono perfetta per la mia mano, nonché ideale nella quotidianità, una vera EDC, insomma.
Anche la luminosità è di tutto rispetto, con un fascio pulito e votato al tiro, ma senza trascurare l’illuminazione periferica.
Usando strumenti non professionali, le candele rilevate per ogni singolo livello, sono sempre risultate superiori ai dati ufficiali.
Il LED decisamente particolare, si compone di 9 core: il centrale fa la parte del leone, mentre gli otto esterni intervengono solo in 2 delle 6 modalità di funzionamento, High e Lumin Shield.
Adatta a penetrare il buio in profondità, la temperatura di colore al mio strumento risulta di poco superiore ai 6000 K. Lo spot è sempre molto pronunciato, ma anche con il solo illuminatore centrale attivo, grazie forse al riflettore a buccia di arancia, lo spill rimane apprezzabile.
Altra chicca è quel sensore di prossimità che però è attivo solo al livello High.
Ma le note dolenti, purtroppo, frenano il mio entusiasmo fino ad azzerarlo:
La batteria, una 18650 ad alta densità e capace di accumulare la bellezza di 4000 mAh, da pregio si è trasformata in difetto nel momento in cui Nitecore ha deciso di non renderla sostituibile.
La UI per me è totalmente da rivedere.
Lascio a chi di dovere l’onore e l’onere dei dettagli, ma personalmente trovo sia inutilmente macchinosa e spesso anche imprecisa.
L’impossibilità di sostenere i livelli Search e Lumin Shield, quest'ultimo con step down quasi incorporato (una quindicina di secondi), se non tenendo premuto lo switch calibrando attentamente e costantemente la pressione, detto fuori dai denti mi sembra proprio una scemata.
Prima l’ho definita una vera EDC, ma l’acronimo calza a pennello solo se ci si sofferma alle dimensioni, geometria, peso, diversamente è una scomoda tattica.
Spero in una variante, non la EDC35 già annunciata, con una UI diversa e magari uno switch anche sul corpo, così da giustificare le tre lettere prima del numero.
mi è piaciuta a metà.
Bella torcia, esteticamente elegante, materiali e finiture di livello.
Accorgimenti che la identificano con immediatezza sono la clip, il vistoso paracord lanyard, il lockout switch, la rotary protection cover.
Dimensioni, proporzioni e peso la rendono perfetta per la mia mano, nonché ideale nella quotidianità, una vera EDC, insomma.
Anche la luminosità è di tutto rispetto, con un fascio pulito e votato al tiro, ma senza trascurare l’illuminazione periferica.
Usando strumenti non professionali, le candele rilevate per ogni singolo livello, sono sempre risultate superiori ai dati ufficiali.
Il LED decisamente particolare, si compone di 9 core: il centrale fa la parte del leone, mentre gli otto esterni intervengono solo in 2 delle 6 modalità di funzionamento, High e Lumin Shield.
Adatta a penetrare il buio in profondità, la temperatura di colore al mio strumento risulta di poco superiore ai 6000 K. Lo spot è sempre molto pronunciato, ma anche con il solo illuminatore centrale attivo, grazie forse al riflettore a buccia di arancia, lo spill rimane apprezzabile.
Altra chicca è quel sensore di prossimità che però è attivo solo al livello High.
Ma le note dolenti, purtroppo, frenano il mio entusiasmo fino ad azzerarlo:
La batteria, una 18650 ad alta densità e capace di accumulare la bellezza di 4000 mAh, da pregio si è trasformata in difetto nel momento in cui Nitecore ha deciso di non renderla sostituibile.
La UI per me è totalmente da rivedere.
Lascio a chi di dovere l’onore e l’onere dei dettagli, ma personalmente trovo sia inutilmente macchinosa e spesso anche imprecisa.
L’impossibilità di sostenere i livelli Search e Lumin Shield, quest'ultimo con step down quasi incorporato (una quindicina di secondi), se non tenendo premuto lo switch calibrando attentamente e costantemente la pressione, detto fuori dai denti mi sembra proprio una scemata.
Prima l’ho definita una vera EDC, ma l’acronimo calza a pennello solo se ci si sofferma alle dimensioni, geometria, peso, diversamente è una scomoda tattica.
Spero in una variante, non la EDC35 già annunciata, con una UI diversa e magari uno switch anche sul corpo, così da giustificare le tre lettere prima del numero.